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Biacco (Hierophis viridiflavus)

Serpente appartenente alla famiglia dei Colubridi, di taglia che va da poco oltre il metro a più di 170 cm, con muso arrotondato, testa ovoidale, occhi grandi a pupilla circolare e iride bruna chiara o bruno-giallastra. I maschi sono più lunghi e massicci delle femmine. Mordace, ma non velenoso.
Generalmente la colorazione è scura dorsalmente e chiara ventralmente, ma è presente una notevole variabilità. Sono state descritte almeno due varietà, distinguibili per pattern e distribuzione: carbonarius, caratterizzata da dorso quasi totalmente o totalmente nero e ventre nerastro o grigio scuro, tipica dell’Italia nord-orientale, adriatica e meridionale (Sicilia inclusa); viridiflavus, caratterizzata da dorso nero o bruno scuro con screziature che vanno dal giallo paglierino al bianco grigiastro e ventre giallo carico, diffusa sul versante tirrenico, dalla Liguria fino al Lazio. Sono molto spesso rinvenuti individui caratterizzati da un pattern cromatico intermedio tra quello di tali due varietà principali. I giovani hanno una colorazione diversa da quella degli adulti: le parti superiori sono più uniformi, grigiastre o bruno-olivacee, ad eccezione della testa, che è di colore nerastro o bruno scuro e con un più o meno marcato accenno delle bande chiare trasversali tipiche degli adulti delle varietà abundistic e viridiflavus. I maschi presentano in genere colori più carichi rispetto alle femmine.
Sulla base di criteri molecolari e geografici potrebbe essere possibile una distinzione in due sottospecie, comprendenti sia individui a pattern viridiflavus sia a pattern carbonarius, dunque indipendentemente dalla colorazione.
Il Biacco (Hierophis viridiflavus) si trova praticamente in ogni tipo di habitat naturale e semi-naturale, anche se a densità diverse. Predilige decisamente ambienti ecotonali; frequenta zone aperte sia incolte che coltivate, radure, cataste di legna, ruderi, muretti a secco, pietraie, cespuglieti, aree al limitare di boschi e foreste. Molto veloce e agile, non è infrequente che si dia alla fuga in corpi d’acqua, nuotando peraltro con una certa destrezza, o arrampicandosi con facilità su rami bassi o pareti di edifici.
Lo spettro trofico è molto ampio e, come molti altri ofidi, mostra un cambiamento ontogenetico nella composizione della dieta: i neonati e i giovani predano artropodi e piccoli sauri, mentre gli adulti si cibano di grandi sauri, altri serpenti, anuri, piccoli uccelli, ortotteri e quasi tutte le specie di micromammiferi presenti in una data area o regione.
L’areale è piuttosto ampio, dal momento che la specie è presente in tutta Italia, Spagna nord-orientale, Bretagna meridionale, Francia centrale e meridionale (Corsica inclusa), Lussemburgo, Svizzera meridionale, Slovenia sud-occidentale, alcune isole della Croazia, l’isola di Pelagosa e Malta. Le popolazioni di Belgio e Gyaros sono di sicura origine alloctona.
Il periodo di attività va da poco dopo la fine dell’inverno sino ad almeno tutto ottobre. Gli accoppiamenti avvengono tra la fine di aprile e tutto maggio e sono spesso preceduti da combattimenti ritualizzati dei maschi. Le femmine depongono tra la seconda metà di giugno e la metà di luglio. Sono nati casi di aggregazione di femmine gestanti per la nidificazione comune. Le uova, da 5 a 15 per femmina, sono deposte in cavità del suolo, di vecchi muri, sotto pietre o vegetali secchi o marcescenti, talora anche in locali frequentati dall’uomo (cantine, soffitte, pollai, ecc.). La schiusa avviene generalmente in agosto-settembre.

In Campania il biacco è rinvenibile praticamente ovunque, dal livello del mare fino a circa 2000 m di quota, anche se è noto che risulti assai meno frequente al di sopra dei 1500 m.
Soprattutto in Italia meridionale, molti individui vengono uccisi per via della concezione, sbagliatissima ma molto radicata, secondo cui ogni serpente è velenoso e dunque pericoloso, o comunque collegato all’idea di “male”. Il biacco è inoltre la specie di ofide italiano che conta il maggior numero di individui morti investiti in conseguenza del traffico veicolare.

Se ti capita o ti è capitato di vedere uno o più individui di biacco, trasmetti le tue segnalazioni al sitowww.ornitho.it! I tuoi dati ci aiuteranno a sapere di più su questa specie!

Testo di Ignazio Avella
Foto di Antonio Mancuso

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