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Scopri il Bellissimo Canto del Pettirosso

Nome comune: PETTIROSSO (Inglese: robin)

Nome scientifico: Erithacus rubecula

Famiglia: Turdidi (Turdidae)

Ordine: Passeriformi (Passeriformes)

Classe: Uccelli (Aves)

Dimensioni

Il Pettirosso è un piccolo passeriforme, dalla forma rotonda e dai grandi occhi, lungo circa 14 cm e con un’apertura alare di circa 20 cm

Colore

Il Pettirosso ha il dorso di un colore bruno-oliva, una scura stria laterale distingue il rosso del petto ed il bruno del dorso; il ventre bianco e un’inconfondibile macchia rosso-arancio su petto e faccia, che caratterizza maschi e femmine della specie dai tre mesi di vita in su. Le sottili zampe ed il becco sono bruni o neri.

pettirosso in volo terre sannite

Il maschio e la femmina sono simili, ad eccezione delle dimensioni leggermente superiori del maschio.

Il giovane si identifica piuttosto facilmente per l’assenza della macchia rossa sul petto e per la presenza di macchie brune sulla parte inferiore e fulve su quella superiore.

Secondo un’antica leggenda, il Pettirosso deve la sua inconfondibile caratteristica, costituita dal colore rosso-arancio, ad una goccia del sangue di Cristo che gli cadde sul petto, mentre cercava di alleviarne le sofferenze strappandogli le spine dalla corona.

Canto

Il piacevole canto del pettirosso può essere udito durante tutto l’anno, perché questo piccolo uccello difende il suo territorio dagli intrusi in tutte le stagioni. Per dimostrare tutta la sua forza, di solito canta da un punto ben esposto mettendo in vista le rosse piume del petto.

Movimenti

Si muove sul terreno con lunghi balzi, curvandosi per un paio di passi e poi arrestandosi all’improvviso in posizione eretta, facendo vibrare le ali e la coda a terra come se volesse mettersi in mostra

Diffusione

La specie è diffusa in tutta Europa fino al Circolo Polare Artico e dall’Atlantico agli Urali; alcune sottospecie abitano l’Asia Minore, le Canarie e l’Iran.

Gli ambienti preferiti sono costituiti da aree alberate non troppo dense, fresche, ombrose, umide, con altezza media o alta, porzioni o margini di terreno scoperto e posatoi idonei. Evita, al contrario, ambienti scoscesi asciutti, ambienti aperti, paludi con vegetazione bassa.

A seconda dei contesti è più frequente nei boschi di latifoglie.

Occupa anche parchi, giardini e siepi delle aree urbane e boschetti e questo accade di solito durante l’inverno, quando si fa più forte la necessità di trovare cibo

Specie resistente e provvista di grande capacità di adattamento, è in grado di utilizzare quasi tutte le tipologie boschive, seppur con densità differenti.

La specie si spinge a sud all’inizio dell’inverno per svernare da ottobre a marzo nelle nostre regioni mediterranee

Comportamento

Il Pettirosso non mostra abitudini gregarie: possiede un senso di appartenenza territoriale molto spiccato e non ammette l’intrusione di suoi simili nel proprio territorio. Non è raro osservarlo mentre scaccia, spesso aggressivamente, chiunque osi avvicinarsi al suo territorio; gonfiando e mostrando minacciosamente il petto color fuoco, scuotendo ali e coda, oscillando da una zampa all’altra ed emettendo un fraseggio del proprio canto, in segno di avvertimento.

Il senso di territorialità diviene ancora più accentuato quando condivide il territorio con la propria compagna.

Quando arriva la stagione degli amori, il Pettirosso abbandona la consueta solitudine per corteggiare la femmina, arruffando le piume del capo e della gola e offrendole del cibo. Già alla fine dell’inverno, si formano coppie fisse che cominciano a difendere un proprio comune territorio. Solitamente il maschio e la femmina formano una coppia stabile (monogamia) anche se alcuni maschi sono stati osservati con due femmine (comportamento bigamo).

Nidificazione

La zona di riproduzione comprende tutta l’Europa e ad est sino alla Siberia centrale.

Solo la femmina si impegna nella costruzione del nido. Il nido viene costruito tra le spaccature dei tronchi d’albero, oppure ai piedi delle siepi, in una piccola cavità vicino al suolo, ben nascosto tra foglie di edera; addirittura all’interno di oggetti dismessi e abbandonati dall’uomo (tubature, bottiglie e scatoloni sono solo alcuni esempi).

nido pettirosso terre sannite

Il nido si presenta come una piccola coppa rotonda di steli intrecciati, imbottito di foglie, piccole radici, muschio o peli.

Dalle quattro alle sei uova bruno-pallido vengono deposte tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, e covate dalla femmina per circa due settimane. Una volta nati, i pulcini vengono allevati da entrambi i genitori per circa 15 giorni, pur continuando in seguito, anche per diverso tempo, ad essere “imbeccati”.

Spesso la coppia effettua due nidiate: alla nascita della seconda, è di solito il maschio a occuparsi del nutrimento dei nuovi arrivati.

Dieta

La dieta del Pettirosso è molto variegata: si nutre principalmente di piccoli molluschi, lombrichi, insetti e larve, ma è ghiotto anche dei frutti dell bosco come bacche, more, mirtilli, ribes, fragole, lamponi.

 

 

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